A SPY STORY
Premessa: questa piccola storia autoconclusiva e dai toni comici, era nata su alcune discussioni realizzate all'interno della Mailing List del Lady Oscar Italian Fan Club, attualmente sostituito dall'omonimo web site (che trovate nella pagina dei links) e dalla pagina facebook. Storia precedentemente ospitata anni fa sul sito La Leggenda di Versailles, attualmente non più online. Buona lettura.
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Parigi, 29
giugno 2001. Ore 06:30 (sottofondo colonna sonora del film “Mission Impossible”)
L’agente supersegreto dell’Interpool, nome in codice 20186, per gli amici meglio
conosciuta come Cetty, è appostata con tutti gli attrezzi del mestiere – vale a
dire: pistole, mitra, bazooka, walkie-talkie, microspie, cimici, scarafaggi,
polaroid modello 17.252 – all’interno di un giardino privato con un viale e
tantissimi alberi di mele, in mezzo al quale sorge un magnifico palazzo
seicentesco. Malgrado le apparenze, l’agente 20186 non è stata mandata
dall’Interpool, ma dalle sue amiche fan di Lady Oscar che, sapendo di poter
contare sulla bravura e sulle capacità investigative della loro amica, l’hanno
pregata di raccogliere informazioni sui coniugi Grandier per lo spunto di nuove
fanfics. L’agente supersegreto non se l’è fatto ripetere due volte, visto che
lei è una delle fans più sfegatate e, munita di tutto l’occorrente elencato
sopra, è partita dalla sua amata Sicilia per raggiungere la Francia, terra di re
soli e di rivoluzioni.
L’agente 20186, con la sua fedele polaroid 17.252, è pronta a scattare foto
della famosa coppia cartooniana quando, da lontano, sente il rombo del motore di
un’auto avvicinarsi (oltre ad essere molto brava ha anche un udito perfetto,
avrà acquisito anche l’ottavo senso? Il sesto glielo aveva regalato madre natura
mentre il settimo l’aveva acquisito nella lotta contro i Cavalieri d’Oro alle
dodici case dello Zodiaco ad Atene, in una precedente missione). Un’auto
azzurra, una Fiat 500, si avvicina. Al suo interno l’agente nota uno strano
tipo. Ad una prima impressione sembra trattarsi di un uomo alto, bello,
elegantemente vestito, ma si ricrede quando questo scende dal suo catorcio,
inciampando sui suoi stessi piedi. Vedendolo con la faccia nel fango, l’agente
supersegreto 20186 non ha più alcun dubbio: capisce di trovarsi dinanzi ad un
raro esemplare di HansOttusanFersen, meglio conosciuto come FersenOttusangolo,
specie in via d’estinzione dal lontano 1810. Pur trattandosi di un’importante
missione non riesce a trattenere un sorriso divertito e decide di seguire anche
lui che sicuramente avrà a che fare con Oscar e André.
Ore 09:00
L’agente
supersegreto 20186, munita di binocolo a flusso di energia solare prestatole per
l’occasione dal suo caro amico Haran Banjo, sta spiando indisturbata dalla
finestra che da’ sul salone, mangiando un croissant alla crema. Grazie al suo
ottavo senso e alle finestre aperte, la nostra riesce a sentire tutto quello che
dicono.
“… e così io credo che sarebbe bello fare una vacanza tutti e tre insieme…” dice
l’Ottusangolo su una poltrona con occhi da triglia. Sin dal primo momento si era
perdutamente innamorato di Oscar. Tutto era accaduto durante un viaggio
all’estero in cui Oscar, la sorella demente Maria Antonietta e la piccola
Rosalie, erano andate in Svezia per passare le vacanze di Natale (classico caso
di masochismo acuto). FersenOttusangolo, quando l’aveva incontrata per la prima
volta, era in compagnia di due amici: Bernard Chatelet, un giornalista in ferie
e Alain de Soisson, grande lavoratore detto anche ‘O’ Zappatore’ a causa
dell’amore per il suo campo di ortaggi; entrambi francesi. Bernard di era subito
invaghito di Rosalie, ricambiato, e Maria Antonietta di Ottusangolo il quale non
pensava ad altro che alla sorella maggiore, Oscar. Quest’ultima, che il
triangolo non l’aveva considerato, avendo immediatamente capito di che ‘razza’
era, l’aveva tenuto alla larga. Lui, imperterrito, continuava a seguirla anche
quando la donna perse la testa per il bagnino André Grandier durante un viaggio
in Costa Azzurra. Passati gli anni, HansOttusanFersen era diventato ‘di casa’…
una sorta di curioso animale domestico i due innamorati insomma.
“Io e Oscar preferiamo rimanere qui a Parigi… sai com’è, da poco siamo tornati
dalla Luna di Miele e dobbiamo ancora fare tantissime cose…”
Ed infatti era proprio così! L’agente 20186, soprannominata per l’occasione
Occhio di Lince, aveva notato che la mano di André, nascosta dietro ad Oscar,
sfiorava la schiena della moglie provocandole degli strani sussulti di cui
l’Ottusangolo, per fortuna, non si rendeva conto.
Ore 10:00
L’oggetto
precedentemente identificato come HansOttusanFersen continua da un’ora ad
importunare la coppia che, ormai stanca dei continui grugniti… ehm, delle
continue parole uscite a raffica dalla bocca dell’amico, decidono di accettare
la proposta. L’Ottusangolo, felice come un uovo di Pasqua, se ne va come era
venuto, inciampando per l’ennesima volta di fronte alla sua autovettura. Oscar e
André, finalmente soli, cominciano a tubare come due piccioncini passando così
in un’altra stanza. Occhio di Lince, la cui vista passa attraverso i muri per
effetto dell’Ottavo senso, comprende: la camera da letto. Forse sarebbe meglio
andar via. Conserva nel borsone di Mary Poppins tutta l’artiglieria e si prepara
ad allontanarsi. Improvvisamente ripensa alle sue care amiche.
“Eppure io… io devo…”. Così facendo prende la fedele polaroid 17.252 tra le mani
e con passi felpati si avvicina alla finestra della stanza. Per sua fortuna le
tende sono appena accostate e in quel modo può facilmente spiare senza essere
vista. La sua integrità morale però non le permette di assistere alla scena: si
limita così ad ascoltare sospiri e gridolini scattando foto a caso con la
speranza che non vengano ne’ scure, ne’ troppo mosse.
Ore 13:30
La nostra agente supersegreta 20186 è rimasta quasi tre ore e mezza a scattare foto imprecando: “E chi me ripaga i rullini?”. A quanto pare la coppia ci da’ proprio dentro, visto che dopo una breve pausa per il pranzo, riprende lo ‘sport’. “Credo che tutte ‘ste foto siano sufficienti, altro che!”. Lascia il campo di battaglia convinta che non succederà niente di nuovo durante l’arco dell’intera giornata.
31 giugno 2001, ore 10:30. Aeroporto CHARLES DE GAULLE.
L’aereo di linea dei signori Grandier è partito alle 9:30 di questa mattina per raggiungere la Costa Azzurra dove il fido Ottusangolo li sta aspettando. Non avendo prenotato in tempo, l’agente 20186 era partita alle 9:00 con un volo, che tra l’altro era costato parecchio, con il quale avrebbe raggiunto la meta charter intorno alle 10:15. Il pilota del suddetto velivolo era un certo Girodel, chiamato affettuosamente Conte e dalle maniere effeminate, malgrado le quali, si era pazzamente invaghito della nostra agente in missione tanto che questa, per toglierselo dai piedi, usa la tecnica dell’Uccello d’Acqua di Nanto che le aveva insegnato il suo vecchio amico e compagno di lavoro Rei, amico di un certo Kenshiro della scuola di arti marziali Hokuto.
Ore 11:30
I tre amici scendono lungo la spiaggia privata dell’albergo “La Rose Blanche” per raggiungere le sdraio precedentemente prenotate. La nostra, in tenuta da spiaggia con tanto di occhiali da sole a raggi X, si era prima nascosta in una cabina telefonica fingendo di telefonare, poi all’interno di un bidone dell’immondizia e infine dietro una sdraio.
Ore 12:00
André e Oscar
fanno il bagno mentre FersenOttusangolo preferisce prendere il sole sotto
l’ombrellone, all’ombra. Per lui è molto triste vedere la sua Oscar abbracciata
ad un altro uomo. L’innamorato respinto vorrebbe quasi piangere e si pente
perfino di averli invitati quando, voltandosi, intravede una bellissima donna
con gli occhi verdi e i capelli neri. Con gli occhi da pesce lesso (colonna
sonora del film “Love Story”) dimentica completamente l’Oscar del suo cuore e la
raggiunge. L’agente segreto scopre che la donna si chiama Jeanne Valois.. una
donna dal passato oscuro. Anni prima aveva trafficato diamanti con l’Inghilterra
e, dopo essere uscita di prigione, si era ritirata a fare una vita tranquilla e
piena di agiatezze grazie all’eredità che marito, il conte Nicolas De La Motte,
le aveva lasciato dopo la sua inspiegabile scomparsa.
Ritorniamo alla nostra coppia preferita. André, perfetto come sempre, indossa un
costume verde scuro, che risalta anche il meraviglioso colore dei suoi occhi, e
Oscar un aderentissimo costume blu acquamarina. Dopo un profondo scambio di
sguardi intercettati subito dalla nostra spia, che aveva piazzato particolari
cimici e insetti vari, i due decidono di ritornare in albergo. L’agente 20186 li
segue ripercorrendo la strada che aveva fatto prima: sdraio, bidone
dell’immondizia, cabina telefonica. Quando li vede entrare in albergo decide
cosa fare: tornare in Italia e portare la documentazione alle amiche. Ormai era
inutile rimanere ancora lì; non era completamente sicura di ciò che avrebbero
fatto – il suo Ottavo senso si era indebolito alla vista di André Grandier in
versione ‘bagnante supersexy” per il quale sbavava da sempre – ma di una cosa
era certa al 100%: André ed Oscar avrebbero avuto una famiglia molto, molto
numerosa. La missione è compiuta e l’agente supersegreto 20186 si prepara a
ripartire per l’Italia, sperando che l’addetto alla reception dell’albergo desse
al signor André un misterioso numero di telefono lasciato lì apposta da una
ragazza che aveva chiesto di lui.
FINE
Cetty (mail to: cetty_chan@virgilio.it)