CONTRO IL DESTINO

Parte Quarta

 

Appena arrivò alla reggia di Versailles si precipitò nella sala delle assemblee per riuscire a smettere di pensare alle parole di Fersen che continuavano a rimbombarle nella testa: cosa aveva voluto dirle?
I ministri le parlarono del Cavaliere nero e del fatto che doveva occuparsene lei catturandolo e consegnandolo alle autorità. La riunione durò più del previsto e quando Oscar uscì erano più o meno le tre del pomeriggio. Sul cancello d'entrata si vide venire incontro il conte di Fersen; si fermarono uno di fronte all'altro: "Madamigella Oscar sono venuto per rendere omaggio a Sua Maestà la Regina. Penso che la cosa migliore che io possa fare per lei è restarle vicino in questi momenti difficili. Anche se 7 anni fa sono partito con l'intento di dimenticarla, mi sono reso conto di aver miseramente fallito. L'amerò in questo modo se non mi è possibile farlo in altro. Si, voglio proteggerla da chi le vuole male, voglio restare al suo servizio finchè vivrò" - "Sono sicura che la regina apprezzerà davvero molto il vostro gesto…e adesso scusatemi" - Con la morte nel cuore gli passò a fianco spronando il cavallo; per la disperazione scoppiò in lacrime e non badò a quale strada avesse preso…infatti vagò per molto prima di tornare a casa: "Fersen siete unico…Anche se non potrete mai amare la vostra regina, siete disposto comunque a rimanerle accanto. Chi altri lo farebbe? Per questo vi amo, senza speranza, ma sono condannata ad amarvi per sempre, e a diventare da carnefice a vittima del mio cuore di donna".
Quando tornò a casa era bagnata fradicia poiché aveva cominciato a piovere pesantemente, ma anche se non avesse piovuto, si sarebbe comunque inzuppata delle lacrime versate. Con i vestiti che colavano, la testa che le faceva un male tremendo e gli occhi simili a due torce infuocate, varcò la soglia di casa nel tardo pomeriggio. Non appena entrò, André le appoggiò sulle spalle una grossa coperta e lei non lo guardò neanche negli occhi sforzandosi di mantenere un'espressione fiera. Quando si comportava così aveva voglia di prenderla a schiaffi: era stata sotto la pioggia scrosciante per ore, con quel freddo, poteva prendersi un accidente! E aveva il coraggio di fare finta di niente, di mostrare che tutto andava comunque bene…anche se non lo guardava negli occhi si vedeva lontano un miglio che aveva pianto disperatamente, dal suo viso arrossato, dalle labbra che tremavano, dal fatto stesso che non lo guardava negli occhi…lei così fiera, che non aveva paura di niente e nessuno…. Quanto avrebbe voluto poi abbracciarla, stringerla forte a se, per riscaldarla, per consolarla.
Tentò in ogni modo di stemperare la tensione: "Cosa ti hanno detto a Versailles allora?" - "Si trattava del Cavaliere Nero, devo prenderlo. Stasera mi travestirò da lui per attirarlo in una trappola" - "Non credo possa funzionare: i tuoi capelli lunghi e biondi e la tua esile figura vanificherebbero tutto…" - "Allora cosa mi suggerisci di fare?" - ancora non osava fissarlo - "Andrò io…e poi tu dove vorresti andare? Si vede che non ti senti bene… sul tuo letto ci sono degli abiti asciutti, vai a cambiarti o ti ammalerai davvero" - "Non posso farti correre questo rischio, André" - d'istinto piantò i suoi occhi in quelli dell'amico. Lui notò che erano cerchiati e vi leggeva dentro tutto il suo dolore, quello che non gli avrebbe confessato mai - "Non devi preoccuparti per me, me la caverò vedrai. Lo prenderò e te lo consegnerò, te lo prometto". Lei si accorse di avergli svelato la sua disperazione, così riabbassò lo sguardo; sapeva che André poteva leggerle dentro come non sapeva fare nessun altro - "Si terrà una festa stasera al palazzo dei marchesi Chateaux, si fa vivo in queste occasioni" - "Bene" - "Comunque neanche tu devi preoccuparti per me" disse togliendosi la coperta dalle spalle e riconsegnandogliela. Lui la guardò salire le scale e avrebbe voluto dirle che si preoccupava per lei d'istinto, perché l'amava più di se stesso, disperatamente…ma non poteva, e così l'ennesimo silenzio soffocò le grida del suo cuore.
André si travestì da Cavaliere Nero per mettere in pratica il piano di Oscar, ma in realtà lo faceva solo per lei…infatti secondo lui quel ladro forse andava anche ringraziato: rubava ai nobili per consegnare i preziosi ai poveri di Parigi aiutandoli a sopravvivere, perché la loro non era una vita, ma, appunto, una sopravvivenza. André lo capiva perché veniva dal popolo ma non pretendeva che anche Oscar lo capisse: un ladro resta comunque un ladro, anche se agisce a fin di bene…. Non aveva nessuna intenzione di catturare il Cavaliere Nero, ma i suoi ideali sparivano di fronte al volere di Oscar…se anche gli avesse chiesto la luna lui avrebbe fatto l'impossibile per riuscire a donargliela. Mentre cavalcava verso il palazzo degli Chateaux un sorriso divertito gli si dipinse sul volto, consapevole dell'astrattezza dei suoi pensieri.
Nel frattempo Oscar pensò di concedersi un bagno ristoratore; rivestendosi le capitò di guardarsi di sfuggita allo specchio. Vi si avvicinò, pensando che stranamente non si era mai fermata a guardarsi allo specchio più del necessario…forse non sapeva neanche quali fossero i particolari del suo viso. Indossava soltanto la camicia che era ancora aperta e le copriva il corpo fino ai fianchi; si soffermò sulla lunghezza del collo, sul suo candore niveo; poi i lunghi capelli d'oro che le si appoggiavano morbidamente sulle spalle e sulla schiena; gli occhi azzurro cielo incorniciati da ciglia folte, lunghe e nere; si osservò di profilo e ciò che vedeva era…una donna. Una bella donna. Si rese conto che il suo corpo poteva respirare in quel momento; quando portava l'uniforme aveva sempre una sensazione di soffocamento.
E se quella sera fosse stata Oscar fino in fondo lasciando perdere il colonnello Jarjayes?

Erano le 23:00 quando Oscar arrivò alla reggia di Versailles; non appena entrò nella sala da ballo tutti gli sguardi furono richiamati dalla sua presenza, come una cometa d'argento attira a se i desideri degli umani, che la guardano nel suo splendore di luce pura.

 

 

Fine Parte Quarta

Linda V. (mail to: lea869@hotmail.com )