QUANDO UNA BUGIA PUÒ CAMBIARE IL DESTINO
Parte Seconda
Che cosa accadrebbe se il Generale Jarjayes, non
fosse il vero padre di Oscar? Che cosa sarebbe cambiato? La storia, avrebbe
avuto un epilogo diverso?
Scopriamolo insieme. BUONA LETTURA!!
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Scese nello studio del padre con in dosso un abito viola che le scopriva le
spalla… la gonna era ampia con fiocchi tutti intorno…
"Assolutamente stupenda" le disse. Sembrava molto dolce ma la sua faccia era
tutt'altro che quella di un bravo paparino, per cui pensò fosse meglio non
fidarsi di quell'uomo per il momento.
Con lui, c'era un uomo che le venne presentato come il Notaio Rochefort.
"Notaio? A cosa dobbiamo la vostra presenza?"
"Ad ufficializzare il fatto che sei mia figlia e… ho pensato di cambiarti il
nome. Oscar non è un nome adatto per una De Guiche."
"Mia madre e il Generale, che ne pensano?"
"L'una mi ha detto no, l'altro 'faccia come vuole' per cui, faccio come voglio…
Ho pensato di chiamarti Margherite Joanne Marie Elen de Guiche… ti piace?"
Cambiare il suo nome? Le sembrava ingiusto, ma in fondo, era suo padre, così
accettò quel nome.
Nel pomeriggio, propose al padre di fare una cavalcata. Egli accettò perché
voleva farle vedere un posto che lui considerava speciale e che forse lo sarebbe
stato anche per lei: nei giardini del palazzo una zona dove crescevano fiori… di
ogni tipo e genere.
Per farle piacere, il padre, le colse una rosa bianca.
"È il tuo fiore preferito, no?"
<Come fa a saperlo?> pensò.
Si quel posto, era speciale… tutte le mattine si recava li per leggere. Suo
padre, le permetteva anche di cavalcare, ma la faceva scortare da due suoi
uomini. Non per paura che scappasse, ma semplicemente perché si preoccupava per
lei. Così le rispose quando lei gli fece notare quelle due presenze non gradite.
Cavalcare le piaceva perché era l'unica circostanza in cui le era permesso
indossare i suoi soliti abiti maschili.
Qualche settimana dopo, vennero invitati ad un ballo a Versailles. Oscar fece il
suo primo ingresso come Duchessa Margherite de Guiche. Tutti rimasero a bocca
aperta davanti alla sua bellezza. Si avvicinò subito a loro la Contessa de
Polignac, chiedendo spiegazioni sul perché il Duca non volesse più sposare sua
figlia.
La risposta la raggelò: "Che me ne faccio di una moglie undicenne se ho una
figlia ventenne? Tuttal - più, avrei una seconda figlia." E si allontanò con la
figlia.
<Maledetta!! Per colpa sua, il matrimonio è saltato… la distruggerò parola mia!>
Quella sera, Margherite, fu la dama più ammirata, sia da uomini che donne.
Qualcuno un po' indiscreto, chiese al Duca se era intenzionato a combinarle un
matrimonio.
Egli, rispose: "Al momento, voglio star solo con mia figlia… ancora c'è tempo
per trovarle marito."
A quel ballo, Margherite, vide Andrè in compagnia di sua madre. Andò loro vicino
e seppe che il Generale lo aveva adottato così da fargli da successore… e
aggiunse che non credeva fosse solo per la successione. Infatti aveva preso
quella decisione dopo aver fatto un discorso con Andrè.
"Figlia mia, credo che Andrè ti debba dire qualcosa… su, figliolo, dillo. Io
sarò davanti a voi così nessuno vi vedrà parlare."
"Cosa devi dirmi, Andrè?"
"Os… Margherite, io… ti amo! Vuoi diventare mia moglie?"
"È stato il generale a dirtelo? Andrè, come potremo essere felici senza amore?"
"Hai frainteso… Io ho detto al generale che ero innamorato di te… lui ti vuole
bene, credimi e sapeva che le mie parole erano sincere. Mi disse: "Se l'ami,
sono felice e farò qualcosa per te… ti adotto come figlio, così con un titolo
nobiliare, la puoi sposare.". credimi, è andata così."
Margherite, sapeva che non mentiva, infatti da diversi anni le era venuto il
sospetto che Andrè fosse innamorato di lei… ma non sapeva se lei poteva provare
lo stesso… lei lo aveva sempre guardato come un fratello, mai come uomo… ma non
lo rifiutò… anzi:
"Andrè, sei molto caro, ma non posso darti una risposta adesso perché non lo
so…"
"Io aspetterò… pensa con calma."
Con il trascorrere dei giorni, per Margherite era l'inferno: ogni giorno
venivano nobili a chiedere la sua mano a suo padre. Restavano sia a pranzo che a
cena e lei non poteva sottrarsi e neanche trattarli con freddezza. Ma andati
via, ogni volta diceva a suo padre: "No…no! Quello NO!" e lui rispettava la sua
decisione, perché non la voleva accoppiata a nessuno di quei damerini.
Ma un giorno il Re, lo convocò dicendogli che doveva far sposare sua figlia ad
un uomo che a suo parere, era troppo spesso in compagnia della Regina: il Conte
Hans Axel von Fersen, così che lo allontanasse dalla moglie.
Il Duca, invitò l'uomo a pranzo dicendo alla figlia che doveva sedurlo per farlo
innamorare di lei.
"È un ordine del Re- rispose al suo rifiuto- non ti puoi sottrarre."
Nonostante fossero mesi che viveva da donna, non sapeva come si seduceva un
uomo, così andò a trovare sua madre a Versailles per chiedere consigli; glie li
diede, ma non mancò di avvisare subito suo figlio di quello che stava per
accadere.
Lui fece il passaparola a Fersen, il quale molto contrariato per l'ordine del
Re, rifiutò l'invito del Duca e partì per la Svezia.
"Grazie amico mio!- disse ad André - ti lascio campo libero con la tua
innamorata, ma sbrigati!"
Così qualche giorno dopo , fu Andrè a chiedere la mano della ragazza. Il Duca,
ironicamente disse:
"Finalmente il generale ha mosso le sue pedine… non ti lascerò sposare mia
figlia."
Margherite, da dietro la porta sentì tutto ed entrò senza bussare per convincere
suo padre a darla in moglie ad Andrè, ma non tornò sulla sua decisione e venne
allontanato dalla casa.
Quella scena la fece divenire dubbiosa: un sospetto che aveva da tempo… che il
Duca, fosse, quella sera, arrivato prima di lei e che avesse scambiato i
barattoli così che la credessero figlia di Guiche.
Non sapeva come smascherarlo. Il giorno seguente, si recò a Versailles per dire
alla madre i suoi sospetti… lei era d'accordo. Infatti il suo carattere… era
uguale a quello del generale Jarjayes… non poteva essere figlia del Duca;
bisognava far rifare le analisi di nascosto dai due.
Si misero d'accordo per andare con la scusa di andare a confessarsi, da un
dottore diverso dall'altra volta, ma c'era il problema delle due guardie che
sempre la seguivano.
Ma Madame, non si scoraggiò per questo… sarebbero si andate in chiesa, poi
Rosalie, avrebbe distratto i due così che fosse loro possibile andare dal
dottore. Uscì dalla stanza della madre non prima di averla salutata… non
vedendola uscire, infatti, le sue guardie si potevano insospettire… ma non
c'erano.
Pensò fossero di fuori ad aspettarla, così si diresse da sola all'uscita.
Sulle scale una voce familiare la fermò.
"Andrè… che bello vederti… mi dispiace come ti ha trattato mio padre…"
"Non importa… io non mi arrendo."
Sopra di loro, cadde qualcosa che sembrava polvere… Andrè alzò la testa: un
pesante lampadario stava cadendo loro addosso.
Andrè le diede una spinta per toglierla da li sotto. Entrambi scivolarono per le
scale… ma almeno avevano schivato il lampadario.
Oscar aveva urlato e le sue grida attirarono una folla che li trovò a terra… De
Guiche e il Generale, soccorsero ifigli. Anche la Regina accorse a vedere
seguita dalla Polignac.
<Possibile sia stato un incidente?> si chiese Margherite.
Ma suo padre non aveva dubbi: era la Polignac la responsabile dell'incidente…
per vendicarsi.
Le guardie della figlia, vennero licenziate per aver mancato al loro compito e
ne assunse altri due molto forti e robusti, ma… deboli di fronte al denaro come
poté notale Margherite.
Lei e sua madre, riuscirono a portare al medico quei due campioni da far
analizzare. Fu facile sottrargli il sangue: mentre dormivano, li punsero con le
spine di una rosa poi misero il sangue in piccoli barattoli.
Le risposte, sarebbero state rivelate a voce e non per lettera: meglio non
lasciare prove. Solo il dottore doveva possedere il foglio delle analisi.
Questi durante uno dei soliti balli a Versailles, informò le due donne.
Margherite era una Jarjayes… non una Guiche.
Questa notizia, la riempì di gioia… e ne seguì un'altra pochi minuti dopo: suo
padre annunciò che presto sua figlia avrebbe sposato Andrè Xavier Reinier Philip
de Jarjayes…alla fine, si era convinto.
La mattina, quando scese per la colazione, non vide suo padre, così si recò
nella sua camera da letto. Era lì… avvolto dalle coperte; gli andò vicino… era
gelato e no si muoveva… ne respirava. Era morto. In mano, teneva delle carte: il
suo testamento, redatto probabilmente poco prima di morire.
Lesse che lui era malato e che gli restava poco da vivere. L'unica cosa che
voleva fare prima di morire, era stare con oscar, che credeva sua figlia e farla
vivere come Dio la aveva fatta nascere. Inoltre sapeva dell'amore che il suo
attendente nutriva per lei e… il solo motivo per cui all'inizio, gli disse no,
era che voleva vedere fino a che punto entrambi si amavano.
Seppe poi in seguito dal medico che era stato lui a scambiare le analisi. Sapeva
delle condizioni del Duca e voleva che potesse vivere serenamente quel poco di
tempo che gli restava. Naturalmente fece le sue scuse al generale che era felice
di riavere sua figlia.
I piani del Duca, non cambiarono e di li a un mese, Oscar e Andrè si sposarono.
Andarono a vivere nella residenza dei Guiche di cui Oscar, era diventata
proprietaria, insieme a tutti gli altri beni che il Duca le aveva lasciato in
eredità. Oscar riprese il suo nome e ribattezzarono il palazzo con il cognome 'Jarjayes'.
Pochi mesi dopo, un altro evento allietò i Jarjayes: la nascita di tre gemelli;
due maschi e una femmina.
"Oscar, svegliati! Su dormigliona, la Regina ti vuole. Devi andare
immediatamente a Versailles."
"Si certo caro. Ci pensi tu ai bambini?"
"Quali bambini? Caro??????"
"Come quali?-si osservò meglio: aveva indosso la sua uniforme rossa- Oh, cielo,
ho sognato… era stato tutto un sogno! ….. Peccato."
"che sogno hai fatto? Peccato per cosa?" ma lei lo lasciò con
quell'interrogativo in sospeso: 'peccato… per che cosa?'
quel sogno, le aveva rivelato qualcosa a cui prima d'ora, non aveva fatto caso;
cioè i sentimenti del suo amico nei suoi confronti. In effetti, le era sembrato
che lui provasse amore per lei, ma… perché non glie lo aveva detto chiaramente,
invece di tenersi tutto dentro? Capì che stava a lei fare il primo passo e il
suo sogno, di lì a cinque anni…
1781 Arras Villa Jarjayes
"Xavier, Philip, Margherite, non correte!!"
"Dai papà, vieni a prenderci!" disse Xavier.
Da dentro casa, una stupenda voce li chiamava:
"Andrè, amore, la cena è pronta… su bambini, basta giocare adesso."
"Subito, Oscar cara, ora arriviamo… "
Dopo cena, tutta la famiglia, si sistemò nel salotto.
"Mamma, ci racconti la favola di come tu e papà vi siete innamorati?"
"Si, tesori miei….."
Fine
Deborah M. (mail to:
deborahmass@virgilio.it )