I GRANDI APPARTAMENTI: LA GALLERIA DEGLI SPECCHI E I SUOI SALONI
Mansart inizia a costruire il salone della Guerra nel 1678. La decorazione, terminata da Le Brun nel 1686, esalta le vittorie militari della guerra di Olanda (1672-1678) che si concludono con la pace di Nimega. Le pareti sono rivestite di pannelli di marmo ornati con sei trofei e con armi di bronzo dorato. La parete contigua al salone di Apollo è occupata da un bassorilievo ovale in stucco che rappresenta Luigi XIV a cavallo che calpesta i nemici. Questo capolavoro di Coysevox è sovrastato da due Fame dorate ed è sostenuto da due prigionieri incatenati. Sotto, sul bassorilievo che nasconde l'apertura di un falso camino, Clio scrive la storia del Re per i posteri. Il soffitto, dipinto da Le Brun, rappresenta al centro La Francia in armi seduta su una nuvola, circondata da Vittorie. Un ritratto di Luigi XIV orna il suo scudo. Sugli intradossi sono raffigurate le sue tre nemiche vinte: la Germania in ginocchio, con un'aquila; la Spagna minacciosa, con un leone ruggente, e l'Olanda rovesciata su un leone. Il quarto intradosso rappresenta Bellona, la dea della guerra infuriata, tra la Ribellione e la Discordia. LA GALLERIA DEGLI SPECCHI La Grande Galleria, come veniva chiamata nel XVII secolo, era soprattutto un luogo di passaggio quotidiano, in attesa d'incontri, frequentata dai cortigiani e dal pubblico di visitatori. Accolse delle cerimonie solo in circostanze eccezionali, quando i sovrani vollero conferire maggiore splendore ai ricevimenti diplomatici o agli svaghi (balli o giochi) offerti in occasione di nozze principesche. Per i ricevimenti diplomatici, il trono veniva sistemato su un palco all'estremità della galleria, sul lato del salone della Pace, la cui arcata era chiusa. La messinscena del potere raggiunse raramente un tale grado di ostentazione, come quando il doge di Genova nel 1685 e gli ambasciatori del Siam (1686), della Persia (1715), dell'Impero Ottomano (1742) dovettero attraversare tutta la galleria sotto gli occhi della Corte aammassata sui gradini disposti sui due lati. Vi furono anche le nozze del duca di Borgogna, nipote di Luigi XIV, nel 1697, del figlio di Luigi XV nel 1745 con l'Infante di Spagna e poi nel 1747 con Maria Giuseppina di Sassonia, ed infine il ballo in maschera per le nozze di Maria Antonietta e del Delfino, futuro Luigi XVI, nel maggio del 1770. Fu qui che inoltre fu firmato, il 28 giugno 1919, il trattato di Versailles che poneva fine alla Prima Guerra Mondiale. Da allora, i presidenti della Repubblica Francdse continuano ad accogliervi gli ospiti ufficiali della Francia. IL SALONE DELLA PACE |