JEANNE-ANTOINETTE POISSON, MARCHESA DE POMPADOUR
Nata nel 1721, il suo nome era in realtà
Louise-Madeleine de la Motte ed era figlia di un ricco commerciante. A sette
anni fu messa in convento, come tutte le ragazze di buona famiglia, ma a causa
della sua salute cagionevole, ne uscì molto presto. Ogni giorno diventava sempre
più bella e addirittura anche un'indovina, leggendole la mano, le predisse che
sarebbe diventata una "quasi regina". Per questo la madre decide di darle
un'educazione adeguata.
Le Normant-Tournehem, amico della madre e probabilmente padre di Jeanne, ritiene
che alla bambina venga impartita un'educazione più raffinata e alla sua famiglia
un tenore di vita più adeguato, così trasferisce Jeanne, sua madre e suo
fratello Abel in un lussuoso palazzo di Rue de Richelieu e mette a disposizione
per la piccola famigliola tutti i mezzi finanziari necessari ai due ragazzi.
In questi anni Jeanne ebbe modo di imparare le buone maniere e, a 18 anni, era
pronta ad affrontare l'alta società.
Jeanne-Antoinette convolò a nozze con Guillaume Le Normant-d'Etioles e i due
sposi andarono a vivere a Parigi in una casa di Rue Saint Honoré. Qui fece
parlare di sé grazie ai fastosi ricevimenti e soprattutto alla sua bellezza, al
suo spirito ed alla sua cultura.
Nel 1745 Jeanne si presentò per la prima volta a Versailles dove fu subito
notata dal re.
Anche se non riuscì mai a diventare Regina, la Marchesa di Pompadour ne portava
il titolo, sia nel letto del Re, sia negli affari di Stato.
Jeanne era sempre stata di salute cagionevole: era malata di polmoni ed era
costretta a tenere nascosta la sua malattia. Avvicinandosi ai trent'anni il suo
corpo provato - non solo dalle malattie, ma anche dalle gravidanze interrotte -
cominciava a sfiorire. Voleva riavvicinarsi alla Chiesa ed ai Sacramenti, ma il
suo titolo di amante glielo impediva. I rapporti col re si erano ormai
trasformati in semplice amicizia e collaborazione e, per ottenere l'assoluzione
occorreva il perdono dal marito, che non tardò ad arrivare. In questo modo la
Marchesa di Pompadour poté riavvicinarsi ai sacramenti.
Nel 1752 le venne riconosciuto il titolo di duchessa e di dama di palazzo, che
le permetteva di stare seduta alla presenza dei sovrani e di essere considerata
come un membro della famiglia reale.
La Marchesa di Pompadour fu inoltre un'amante dell'arte e delle lettere: tenne
sotto la sua protezione anche Voltaire e gli altri autori de "L'Enciclopédie".
Fu detestata dalla corte che non sopportava che una donna di origini borghesi
avesse tanto ascendente sul sovrano. Provata dagli affanni, si ammalò di tisi e
morì a Versailles nel 1764.
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