LUIGI XV

Il Beneamato

 

Luigi XV in un dipinto di Hyacinthe Rigaud (Chateau de Versailles)

Sovrano a tredici anni, ebbe una pessima eredità: eguagliare il magnifico Re Sole, suo bisnonno. Schivo e mondano, timido e galante, annoiato ed energico, pigro e intelligente: Luigi XV fu un sovrano dalla personalità complessa e sfaccettata. Manipolato dalle favorite ma severo con i suoi consiglieri, non seppe accorgersi della crisi che minacciava di dilaniare il Paese.
Luigi XV, detto "Il Beneamato" per il favore che accolse tra i suoi sudditi, nacque a Versailles nel 1710 e vi morì nel 1774. Nel 1715, alla morte del bisnonno, il celebre Re Sole, divenne erede alla corona. A soli 13 anni venne dichiarato maggiorenne e assunse il titolo di sovrano di Francia. Non pigro, ma nemmeno iperattivo come il bisnonno, Luigi XV era un uomo intelligente e dotato di grande concretezza: si interessava dei pettegolezzi quanto degli affari politici perché sapeva bene che i pettegolezzi diventavano affari politici. Il suo più grande problema consisteva nel vincere la noia e il disgusto per ciò che lo circondava.

Affettuoso marito della principessa polacca Maria Leszczynska, subì però il fascino di due donne potentissime: la marchesa di Pompadour e la contessa du Barry. Più geloso e amante della pulizia del suo illustre predecessore, allungava i tempi delle cerimonie pubbliche, ma non appena poteva si allontanava da Versailles per compiere brevi viaggi nelle varie tenute regali.
Fu per certi versi l'ultimo grande re francese, anche se sotto il suo regno la monarchia iniziò a dare i primi segni di quella crisi irreversibile che di lì a poco avrebbe portato allo scoppio della Rivoluzione Francese.
 


Tratto da "Dietro le Quinte", pagg. 4-5, in "La Rosa di Versailles - Lady Oscar", fascicolo n. 8). Grazie Tiziana!