LOUISE DE LA VALLIÈRE
L'Amante timida
Louise de La Vallière è la prima e la più sfortunata delle grandi favorite di
Luigi XIV. Louise amò il re e non la regalità e, per tutta la sua esistenza, amò
solo il re e nessun altro. Era figlia di Laurent de La Baume Le Blanc de La
Vallière, signore di un feudo nella valle dell'indolente e maestosa Loira. Amava
molto gli animali e possedeva un piccolo asino. Secondo la leggenda, un giorno
la bimba, in groppa all'asinello, saltò la siepe di bosso davanti alla sua
terrazza, cadde e si fratturò in malo modo la caviglia. Di qui le derivò una
leggera zoppia, da cui non guarì mai; rimase lievemente claudicante per tutta la
vita il che, per certi versi, le aggiungeva fascino.
A sette anni, nel 1651. perse il padre che lasciò alla famiglia soltanto
un'infinità di debiti. La ragazza crebbe nel convento delle orsoline a Tours,
dove due sue zie erano monache. Sua madre si risposò e il marito si prese carico
delle due figlie della sposa, Louise e suo fratello Jean-François. Il padre
adottivo era il primo maitre d'hotel del principe Gastone d'Orléans zio del re,
e perciò Louis, a soli undici anni, fu mandata nell'immenso castello di Blois,
alla corte di Gastone. Alla corte di Blois, accanto alle tre principesse figlie
di Gastone, la Grande Mademoiselle, trentenne, e le due figlie di secondo letto,
più giovani, imparò a cantare e a danzare, benché zoppa, a fare con grazia la
riverenza, a montare a cavallo da amazzone e a conversare con arte. Fu un sicuro
successo.
Cominciò a scrivere lettere raffinatissime. Era colta e, se restava in lei
qualcosa di provinciale, lo nascondeva assai bene. Uno dei suoi compagni di
giochi, Jacques de Bragelogne, che Alexandre Dumas tramuterà nell'immortale
Visconte di Bragelonne, figlio dell'intendente di Gastone d'Orléans, fu sedotto
dalla grazie virginale di quella dolce e fragile bellezza.
Louise ebbe la fortuna di poter entrare a corte a Fontainbleau nel luglio 1661,
non però in quella reale. Era stata scelta infatti come dama d'onore di
Enrichetta-Anna d'Inghilterra, principessa d'Orléans in quanto moglie di Filippo
d'Orléans fratello del re, che era il nuovo "Monsieur". Enrichetta era "Madame".
Intanto il sovrano si era stancato della povera Infanta.
Il 19 luglio 1661 Luigi XIV vide arrivare alla corte di Fontainbleau la cognata,
Enrichetta-Anna d'Inghilterra. Luigi rimase assolutamente abbagliato dallo
stile, dalla verve, dalla gioia di vivere di Enrichetta-Anna e ne fu
conquistato. Anche Enrichetta-Anna era stanca di suo marito: narciso,
chiacchierone, sempre coperto di anelli e braccialetti e perennemente occupato
ad assumere pose davanti allo specchio. Per nascondere la loro "relazione", i
due sceglieranno tre damigelle. Luigi le corteggerà una dopo l'altra. Sono
Mademoiselle Bonne de Pons, Mademoiselle de Chémérault e Louise de La Vallière
che da falso scopo diverrà infine un grandissimo amore del re.
I diciassette anni di Louise la fanno brillare come una dea: è splendida! Ha
poco pecco, ma in compenso le sue carni sono bionde e fiorenti. Nonostante
l'andatura claudicante, danza come una dea e anche come amazzone è assai capace
e aggraziata. Ha un viso graziosissimo; i capelli biondo argento sono un vero
sogno, fanno venire voglia di immergervi il viso; solo i denti poco regolari
offuscano una bellezza travolgente; ma la sua voce flautata scende dritta al
cuore. La fanciulla ha guardato il sovrano, senza essere notata, per settimane
intere e se n'è innamorata prima ancora di accorgersene.
Gioiva di essere corrisposta nel suo immenso amore, ma sentiva più malinconia
che esultanza di trionfatrice. Era una ragazza quieta, fatta per le situazioni
chiare, capiva che un giorno quel legame sarebbe finito, causandole una
spaventosa sofferenza. Era consapevole di vivere un amore proibito, un peccato,
e questo turbava la sua coscienza di devota. Condannava se stessa in quanto
pensava che era un'enormità allontanare il re dalla regina. Non aveva
preoccupazioni per Enrichetta, la spavalda amante, ma per la moglie. Si sentiva
in cuor suo peccatrice e forse espulsa dalla Chiesa, condannata all'inferno. Il
re la assediò e, dopo quindici giorni, le chiese di amarlo senza esitazioni.
Louise gli rispose: "Amo voi come persona e non il vostro regno".
A tutta la corte arrivò la notizia. Sconvolgente. La corte non fu mai tenere con
la povera Louise, così dignitosa e riservata; tutti la spiavano con sprezzante
malevolenza e lei se ne doleva molto. Nel febbraio del 1662 Louise esce dalle
Tuileries e si reca alla porta del convento della Visitazione di Maria. Il re
non la trova più. E' smarrito, s'informa. Galoppa fino al convento dove scopre
Louise in lacrime, fragile e bella come l'ha sempre sognata. Louise si arrende e
viene accolta di nuovo alla corte di Madame.
Louise era sempre più emarginata e respinta. Era giudicata stupida perché non
approfittava minimamente della sua nuova posizione di amante ufficiale del re.
Infatti, a differenza della agguerrite rivali, non era impicciona né intrigante,
e rimaneva inerte, senza mai sgomitare o tentare atti di forza, tanto che il suo
piccolo entourage, deluso e seccato, pensava di abbandonarla.
Nel luglio del 1663 Louise per la prima molta è incinta del re che, nello stesso
tempo, aspetta un bambino anche dalla regina. Louise nascose gelosamente la sua
gravidanza fino al 18 novembre, quando, di nascosto della alla luce il bambino.
Il neonato fu separato dalla madre già due ore e mezzo dopo, ma Louise non si
lamentò affatto. Non aveva nulla di materno nel suo cuore, che pare era buono.
Sei giorni dopo la nascita del bimbo, che morirà a tre anni nel 1666, Louise
assistette alla messa di mezzanotte di Natale a Notre-Dame, dove tutta la corte
la fissò con imbarazzante curiosità. A questo punto pensò bene di ritirarsi a
vivere altrove, da sola e il re le comprò una cosa vicina al Palais Royal,
chiamata "Hotel de Brion". La copriva di doni sontuosi, fra cui uno splendido
mobile di cristallo. Louise ricambiò con un abito prezioso, che lui portò per
quindici giorni di fila, facendola quasi impazzire per la gioia.
Dopo un flirt con la principessa di Monaco, Luigi comincia ad accorgersi della
Montespan che lo tallona. Così, per la povera Louis de La Vallière, il 1666 sarà
l'ultimo anno di gloria. Nel 1666 Louise non aveva un bell'aspetto. Secondo un
importante magistrato d'epoca "E' scarnificata, le gote scavate, la bocca e i
denti brutti, la punta del naso grossa e il viso assai lungo". Il re prese a
trascurarla, preferendo la compagnia della sua nuova fiamma. Si illuse per molto
tempo che il re continuasse ad amarla ma, resasi conto che ormai aveva perso
l'amore del re, disse addio a tutti i suoi amici e chiese a Maria Teresa di
perdonarla per tutti i torti che le aveva fatto. Il 3 giugno 1674 pronunciò i
voti nel Capitolo delle suore carmelitane, davanti all'intera corte. Solo il re
non era presente, era andato a caccia nella foresta di Fontainbleau, mostrando
un aperto disinteresse per l'avvenimento. Non voleva rivedere mai più la sua
amante. Ma la corte si commosse dando l'addio all'amante sfortunata. Era stata
buona, e infondo tutti coloro che le avevano fatto del male, le volevano bene.
Tratto da "Il Re Sole" di Guido Gerosa.