LA SALA DEL TRONO
È
la più ampia del piano, occupa buona parte della mezza facciata ad ovest.
Esclusa dai lavori durante il periodo francese, non venne completata nemmeno da
Ferdinando I, nonostante questi ne avesse incaricato appositamente Bianchi, che
gli aveva presentato il progetto, vedendoselo anche approvare. Nel 1845, infine,
l'allestimento venne realizzato da Gaetano Genovese e la Sala venne inaugurata
per il VII Congresso Internazionale delle Scienze. Un'iscrizione su una delle
due figure muliebri della Storia in stucco dorato, dovute a Tito Angelini e
Tommaso Arnaud, riporta le sigle FII e MT (Ferdinando II e Maria Teresa) e la
dicitura: "Ferdinando II - nell'anno XV dal suo Regno - fece compiere questa
sala".
Splendido il pavimento a disegni geometrici e rosoni in ottagoni, con le
decorazioni in stucco dorato che staccano cromaticamente sul rosso vivo delle
due enormi passatoie allineate sotto le pareti e dei ricchi sgabelli con
sostegni in legno dorato. Alla base delle decorazioni vi sono stemmi e nomi
delle dodici Province del Regno, mentre sui cornicioni vi sono 46 medaglioni
raffiguranti i Re di Napoli. Completano l'arredamento quattordici appliques in
bronzo dorato e cristallo di Boemia.
La volta, illuminata a finestre semicircolari, è a botte ed affrescata nel 1845
da Gennaro Maldarelli con La cerimonia della posa della prima pietra della
Reggia di Caserta, cerimonia risalente al 20 gennaio del 1752.
Sul fondo della Sala, sotto un altorilievo dorato, si trova il Trono. Posto su
un piano rialzato, è in legno intagliato, con braccioli a forma di leoni alati,
dietro i quali si trovano figure di sirene. E' dovuto ad esperti artigiani
napoletani del primo Ottocento.