LADY OSCAR E XENA, DUE PERSONAGGI A CONFRONTO

di Elena Romanello
 

Il tema della ragazza guerriera non è stato inventato da Riyoko Ikeda, anche se qualcuno potrebbe dire che l’ha perfezionato, ma è costante in molta animazione giapponese, in film, telefilm, fumetti e romanzi anche occidentali ed è stato fatto oggetto di diversi studi negli ultimi anni, soprattutto in ambito anglosassone.

Sono molti i personaggi al femminile che combattono, in vari contesti e con alterne avventure, ma fra i tanti merita innanzitutto una citazione uno, spesso seguito ed amato da chi da più ragazzino o ragazzina adorava Lady Oscar: Xena, la principessa guerriera, nata come comprimaria nel serial fantasy anni Novanta Hercules, si ritagliò a cavallo tra i due millenni uno spin off di grande successo, che continuò per sei stagioni e mescolò fantasy, commedia, dramma, mitologia, femminismo con risultati anche molto interessanti, umiliati nel nostro Paese da una pessima programmazione e dal fatto che non esistono ancora i dvd con le sue avventure in edizione integrale.

L'attrice Lucy Lawless nei panni di Xena e Oscar

Ideato da Sam Raimi, già regista e produttore di diversi film horror, Xena warrior princess racconta l’epoea di un’altra donna guerriera, ottimamente interpretata dalla mora con occhi azzurri Lucy Lawless, bella ma temibile, sexy ma sufficientemente femminista e in anticipo sui tempi per piacere anche al pubblico femminile, e per la cronaca tra i fan ci fu chi la indicò come perfetta per il ruolo di Oscar in sostituzione dell’impacciata Catriona Macoll, anche se da bionda Lucy è meno efficace che da bruna.

Due universi diversi, due progetti diversi alla base, quelli di Xena ed Oscar, ma i fan hanno visto non poche analogie e hanno visto complementarietà nelle loro scelte e percorsi. Oscar è una ragazza cresciuta come maschio dal padre (con non pochi anacronismi, visto che la cosa nella realtà storica non sarebbe stata possibile, soprattutto se conclamata a tutti), Xena è una ex Amazzone, per anni votata al male, che decide di ravvedersi e dedicare la sua vita a raddrizzare i torti dei più deboli. Oscar è buona per natura, Xena lo è per scelta, ma alla fine entrambe sono paladine dei più deboli, anche se Oscar nasce come guardia di Maria Antonietta mentre Xena non ha padroni.

Oscar si traveste da uomo, Xena non rinuncia alla sua femminilità, sia pure ammantandola delle lotte di una guerriera a tratti decisamente feroce: entrambe si rifanno comunque alle leggende e alla tradizione, che ricordano che comunque anche nella vita reale e nella Storia ci furono donne che si vestirono da uomo per combattere, celando però la loro identità non come le nostre due protagoniste.

I mondi in cui si muovono sono diversi ma più nella forma che non nella sostanza: Oscar vive nella Francia prerivoluzionaria, tra gli ultimi bagliori dell’Ancien Regime e i nuovi fermenti che la travolgeranno, Xena si sposta in un mondo composito tra antica Grecia, divinità dell’Olimpo, Romani conquistatori, Celti guerrieri, demoni, Oriente che incombe, ma anche lei assiste a passaggi rivoluzionari tra l’ieri e l’oggi, schierandosi sempre contro i tiranni.

Oscar viene indicata da molti come un’icona gay anche se alla fine risulta poi amare un uomo, Xena ama, dopo relazioni più o meno ufficiali quando era cattiva con donne e uomini, dio Marte compreso, apertamente una donna, Olimpia, in originale Gabrielle, dando vita con lei ad un sodalizio di fedeltà simile a quello tra Oscar e André, anche se Olimpia ha più carattere, è meno remissiva e non avrà mai la sensazione di tradimento e di esclusione che prova il povero attendente di madamigella Oscar.

Il finale è tragico per entrambe e sia pure in contesti diversi entrambe muoiono per i loro ideali. Oscar, disperata per la morte di André e consapevole di essere comunque condannata a morte, si sacrifica durante la presa della Bastiglia. Xena potrebbe anche vivere felice e contenta con la sua Gabrielle-Olimpia, ma il rimorso per le azioni compiute e un ultimo demone che non le lascia scampo la porta al sacrificio, lasciando una compagna non votata all’autodistruzione ma pronta a portare avanti i suoi ideali, in un finale chiuso ma in definitiva aperto, anche se uno spin off su Olimpia non reggeva probabilmente, così come è tramontato un possibile film finale con probabile resurrezione di Xena.

Chi è meglio delle due? Nessuna, entrambe raccontano due percorsi leggendari al femminile, in un’epica leggendaria contemporanea, capace di affascinare e di costruire personaggi a tutto tondo, eterni e umani allo stesso tempo.