Il testo qui sotto è tratto da un'edizione del 1954 de "Le Donne della Rivoluzione" di Jules Michelet. Purtroppo il libro non è in mio possesso per cui non so darvi note dettagliate sul volume. Non detengo nessun copyright di contenuto, né di testo.
CAMILLE DESMOULINS ARRINGA IL POPOLO INCITANDOLO AD INSORGERE
L’uomo che dominò quella folla di circa seimila persone furibonde fu un giovane avvocato, Camille Desmoulins, il più entusiasta ed il più agitato fra i rivoluzionari.
mi prenderanno vivo e avrò una morte gloriosa; l’unica sventura ch’io temo è di veder la Francia piombata di nuovo nella schiavitù!”.
Mentre il popolo, guidato da Desmoulins e
ornato di foglie strappate agli alberi, portava in trionfo i busti di Necker e
del duca d’Orléans presi in un museo, s’incontrò vicino a Place Vendôme col
reggimento di Royal-Allemand, le truppe di Besenval. A Versailles, quando l’avvenimento fu risaputo, nessuno vi aveva annesso grande importanza; Besenval ritirò le sue truppe, abbandonando la città a se stessa, e
ordinò che fossero concentrate a Versailles,
insieme ad altre che vi erano state chiamate. Nel frattempo, mentre i turbolenti e la marmaglia scorazzavano armati per le vie, incendiando alcuni palazzi e rubando a man salva persino nei conventi, al Palazzo di Città il Municipio organizzava un governo provvisorio e i cittadini, riuniti nei loro distretti elettorali, si adoperavano per formare una guardia civica che assicurasse almeno il servizio di polizia, di cui la cittadinanza era rimasta sprovvista. Seria veramente era la minaccia brigantesca e tutti chiedevano una difesa contro la plebaglia rapinatrice. Il 13 luglio segnò un crescendo spaventoso nel movimento rivoluzionario, e la giornata trascorse agitatissima, fra continui allarmi e tumulti.
Il mattino del 14 luglio quasi quarantamila
uomini invasero l’arsenale degli Invalidi, impadronendosi delle armi che,
contrariamente all’ordine impartito dal governo, non erano state rese
inservibili dai soldati incaricati della custodia. |